Il CervelloMente ha un ruolo fondamentale in pressoché ogni aspetto della vita del bambino che sta a cuore al genitore: la disciplina, la capacità di prendere decisioni, la consapevolezza di sé, la scuola, le relazioni e via dicendo. Di fatto, è il CervelloMente a determinare in larga misura chi siamo e cosa facciamo. E, poiché il CervelloMente del bambino viene plasmato in misura significativa dalle esperienze che offriamo come genitori/educatori, sapere come questo “organo” così importante si modifichi in relazione alla nostra attività educativa e di accudimento può aiutarci a crescere un bambino psicologicamente più forte e resiliente, ossia capace di far fronte attivamente e in modo flessibile a condizioni di difficoltà e di uscirne rafforzato e più ricco di risorse.
Ecco alcuni esempi
Come vengono immagazzinati i ricordi dei primi anni di vita?
Molti genitori non sanno che le strutture cerebrali necessarie per il ricordo degli episodi della propria vita non si attivano fino al secondo o terzo anno di vita. Tutti sappiamo che non è possibile affermare: “Mi ricordo quando sono nato, ho sentito questo o quello”. Ma questa – amnesia infantile – non significa che il cervello non mantenga tracce di quei primi eventi. Li mantiene in forme inconsce, ripetitive ovvero in strutture cerebrali primitive, già presenti alla nascita. É quindi importante sapere che questi “non ricordi” incidono nella vita emotiva e affettiva del bambino.
Coraggiosi si nasce o si diventa?
Alcuni genitori ritengono che il figlio sia nato insicuro oppure coraggioso, oppositivo o accondiscendente e così via; non conosco le basi dell’epigenetica ovvero di come l’esperienza, sin dalla nascita, sia in grado di plasmare in modo sostanziale conoscenze e comportamenti dell’individuo. Le nuove scoperte nel campo della neuroplasticità – ossia della capacità di cambiamento del cervello – avvalorano la concezione secondo cui i genitori possono influire direttamente sul processo di sviluppo cerebrale del figlio attraverso il tipo di esperienze che gli offrono. Per esempio, parlando con i bambini delle esperienze che hanno compiuto si favorisce in genere la loro capacità di ricordare quelle esperienze. Il genitore che parla con i figli delle loro emozioni favorirà nei bambini lo sviluppo dell’intelligenza emotiva, ossia della capacità di comprendere più pienamente i propri sentimenti e quelli degli altri. Il bambino timido che però ha genitori che coltivano in lui un senso di coraggio, offrendogli sostegno nell’esplorazione del mondo, tenderà a perdere l’inibizione del comportamento, mentre il bambino che, per sua timidezza, viene o eccessivamente protetto o spinto ad affrontare esperienze che gli causano ansia senza un sostegno adeguato, tenderà a rimanere timido.
Come lo sviluppo del CervelloMente incide sull’apprendimento sociale e scolastico?
L’ippocampo (struttura del cervello deputata alla memoria episodica) è sensibile a certi ormoni legati allo stress; quindi, in situazioni particolarmente angosciose o stressanti l’ippocampo smette di funzionare e le memorie di quella situazione non vengono registrate coscientemente. È quindi importante che gli adulti prestino molta attenzione al clima emotivo che caratterizza il processo di apprendimento, lo svolgimento dei compiti e anche la valutazione del bambino/ragazzo.
In conclusione
La maggior parte dei genitori sono esperti per tutto ciò che riguarda le fondamentali funzioni corporee dei propri figli; per esempio, sanno che una temperatura superiore a 37 gradi indica la presenza di febbre; sono capaci di pulire una ferita affinché non si infetti e sanno che gli alcolici danneggiano il giovane fegato del loro bambino. Ma anche i genitori più attenti e premurosi spesso non conoscono le nozioni di base riguardanti lo sviluppo del Cervello del loro bambino, di come incide nell’ evoluzione della Mente e viceversa come quest’ultima influisce sullo sviluppo delle connessioni neuronali. La conoscenza di alcune nozioni fondamentali, semplici e facilmente applicabili riguardanti il funzionamento del CervelloMente consente ai genitori e agli educatori di comprendere meglio il bambino, di aiutarlo a rispondere più efficacemente alle situazioni difficili e di gettare le basi per un sano sviluppo mentale, emotivo e sociale del piccolo.
*MenteCervello/CervelloMente è un concetto studiato dalle recenti ricerche Neuroscientifiche. (Archeologia della mente – origini neuroevolutive delle emozioni umane – J. Panksepp e L. Biven 2014)
Per approfondire:
Spazio Genitori
Psicoterapia del Bambino
Psicoterapia dell’ Adolescente