“Il gioco per raccontarsi e conoscersi” è un incontro rivolto a genitori di ragazzi delle scuole medie Carducci di Modena che partecipano al Progetto “Ti racconto il Fantasy”.
Un’ occasione per parlare insieme dell’opportunità che offre il gioco per essere accanto al giovane preadolescente. Il giocare non va ridotto solo ai giocattoli o agli spazi strutturati, ma soprattutto se si pensa ai giochi simbolici, quali i giochi di ruolo, va inteso come l’occasione per costruire insieme dei momenti in cui, attraverso il “fiabare”, ci si incontra e ci si racconta.
Il Progetto “Ti racconto il Fantasy” promuove la lettura e attraverso il genere Fantasy, spesso molto amato dai bambini e dai ragazzi, intende favorire il processo di alfabetizzazione emotiva.
L’idea di base è di portare all’attenzione dei giovani la letteratura di genere Fantasy, affiancandola ad altre contaminazioni: fumetti, cinema e giochi di ruolo. Un programma che tiene presente il problema della scarsa propensione alla lettura dei più piccoli e proprio per questo “intende incontrarli sul loro terreno di gioco”.
Lasciando spazio al dialogo e alla discussione si cerca di far emergere gli elementi della “letteratura fantasy” che possono essere di interesse per i ragazzi: il bisogno di esplorare mondi “altri”, la ricerca di soluzioni magiche come il timore di crescere, il bisogno della dimensione del gruppo e la paura di esserne esclusi.
Il progetto coordinato dall’insegnante di lettere prevede la presenza di due giovani tutor per la conduzione dei gruppi dei ragazzi e dei genitori. I tutor sono giovani universitari che accompagnano i ragazzini della scuola media alla scoperta di nuovi racconti e aprono la strada alla conoscenza dei giochi di ruolo.
Il gioco di ruolo rientra nella categoria più vasta dei giochi simbolici, ovvero quei giochi che permettono al bambino/ragazzo di rappresentare il proprio mondo interno attraverso la narrazione di storie e personaggi. (vedi gioco di ruolo).
La presenza dei giovani tutor permette, come la peer education (alla lettera “educazione tra pari”), di far leva sulla trasmissione orizzontale del sapere, grazie alla comunanza di interessi e alla vicinanza emotiva che spesso caratterizza l’appartenenza al gruppo dei pari.
“Il gioco per raccontarsi e conoscersi” è un incontro rivolto a genitori di ragazzi delle scuole medie Carducci di Modena che partecipano al Progetto “Ti racconto il Fantasy”.
Un’ occasione per parlare insieme dell’opportunità che offre il gioco per essere accanto al giovane preadolescente. Il giocare non va ridotto solo ai giocattoli o agli spazi strutturati, ma soprattutto se si pensa ai giochi simbolici, quali i giochi di ruolo, va inteso come l’occasione per costruire insieme dei momenti in cui, attraverso il “fiabare”, ci si incontra e ci si racconta.
Il Progetto “Ti racconto il Fantasy” promuove la lettura e attraverso il genere Fantasy, spesso molto amato dai bambini e dai ragazzi, intende favorire il processo di alfabetizzazione emotiva.
L’idea di base è di portare all’attenzione dei giovani la letteratura di genere Fantasy, affiancandola ad altre contaminazioni: fumetti, cinema e giochi di ruolo. Un programma che tiene presente il problema della scarsa propensione alla lettura dei più piccoli e proprio per questo “intende incontrarli sul loro terreno di gioco”.
Lasciando spazio al dialogo e alla discussione si cerca di far emergere gli elementi della “letteratura fantasy” che possono essere di interesse per i ragazzi: il bisogno di esplorare mondi “altri”, la ricerca di soluzioni magiche come il timore di crescere, il bisogno della dimensione del gruppo e la paura di esserne esclusi.
Il progetto coordinato dall’insegnante di lettere prevede la presenza di due giovani tutor per la conduzione dei gruppi dei ragazzi e dei genitori. I tutor sono giovani universitari che accompagnano i ragazzini della scuola media alla scoperta di nuovi racconti e aprono la strada alla conoscenza dei giochi di ruolo.
Il gioco di ruolo rientra nella categoria più vasta dei giochi simbolici, ovvero quei giochi che permettono al bambino/ragazzo di rappresentare il proprio mondo interno attraverso la narrazione di storie e personaggi. (vedi gioco di ruolo).
La presenza dei giovani tutor permette, come la peer education (alla lettera “educazione tra pari”), di far leva sulla trasmissione orizzontale del sapere, grazie alla comunanza di interessi e alla vicinanza emotiva che spesso caratterizza l’appartenenza al gruppo dei pari.
Referenti del Progetto
Bergami Barbara (Insegnante)
Collaboratori:
Boschelle Giacomo (Tutor)
Casolari Alessandro (Tutor)
Miska Veronica Zanetti (Psicologa – Psicoterapeuta)
Immagini dall’incontro
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