Gli effetti del lockdown e il ritorno alla normalità
I bambini e gli adolescenti sono tra le categorie che hanno maggiormente sofferto emotivamente durante il periodo di lockdown. Lo studio promosso dal Dipartimento di Neuropsichiatria dell’ospedale pediatrico Gaslini (Genova) ha analizzato l’impatto psicologico della pandemia Covid19 nelle famiglie italiane e ha rilevato che in circa tre quarti della popolazione infantile ci sono state importanti conseguenze sia sul piano psicologico che somatico. Nei bambini e negli adolescenti sono state registrate irritabilità, instabilità, improvvisi cambiamenti del tono dell’umore, ansia, disturbi del sonno (risvegli notturni, difficoltà di addormentamento, paura del buio, tendenza ad andare a letto molto più tardi e non riuscire a svegliarsi al mattino.), sintomi di regressione e altri disturbi comportamentali.
La temporanea perdita dell’equilibrio emotivo
Questi dati si possono facilmente comprendere se pensiamo che i bambini e gli adolescenti hanno perso all’improvviso la loro quotidianità. Nel giro di poche ore si sono visti cancellare le attività scolastiche e sportive, la routine e la vita sociale. La maggior parte di loro ha sofferto per l’isolamento, la reclusione, per la mancanza di contatto fisico con i coetanei, insegnanti e nonni. La didattica online ha rimpiazzato la scuola, le varie piattaforme hanno sostituito le relazioni sociali in presenza, l’utilizzo di video e giochi online nel tempo libero hanno prodotto un’overdose di tecnologia. In particolare la situazione delle famiglie con figli adolescenti sembra maggiormente critica. Molti adolescenti si sono dedicati ai social e ai videogiochi per sopperire alla mancanza di contatti diretti, si sono rifugiati in quel mondo virtuale con cui hanno già tanta familiarità, tagliando fuori i genitori e in generale il mondo degli adulti.
Il malessere dei genitori
Lo studio dell’ospedale pediatrico G. Gaslini ha messo in luce che il livello di gravità dei comportamenti disfunzionali dei bambini e dei ragazzi era statisticamente associato al grado di malessere con cui i genitori hanno vissuto il lockdown. I dati hanno dimostrato un aumento dei disturbi comportamentali e della sfera emotiva nei bambini e negli adolescenti con l’aumentare di sintomi o comportamenti di stress nei genitori (disturbi d’ansia, dell’umore, disturbi del sonno, consumo di farmaci ansiolitici e ipnotici). Molti genitori sostenevano di essere fortemente stressati su molti fronti: dalle preoccupazioni per la salute a quelle per il lavoro, dalla difficoltà di gestione familiare a quella di conciliare smartworking e cura dei figli.
Non tutto il male vien per nuocere
Il lockdown ha richiesto una nuova organizzazione familiare e in certi casi ciò ha permesso ai genitori di trascorrere più tempo con i figli, liberi da impegni extrascolastici. Diverse famiglie hanno mostrato una notevole capacità di adattamento e hanno trovato, con creatività, nuovi strumenti e nuove modalità di passare il tempo insieme: cucinando, giocando, riscoprendo giochi lasciati per lungo tempo nel cassetto e altro ancora. Anche la didattica a distanza, che sicuramente da un certo punto di vista è un carico per i genitori, ha rappresentato, per alcuni, la possibilità di condividere, di entrare nel mondo scolastico del figlio, un mondo in cui di solito i genitori restano ai confini. Queste famiglie hanno potuto sfruttare l’opportunità offerta dal lockdown di trascorrere più tempo insieme come occasione per ritrovarsi.
Niente di irreversibile
Nella memoria dei momenti difficili dei bambini e degli adolescenti c’è anche il ricordo di averli superati. Occorre accompagnare bambini e adolescenti nel processo di ritorno alla normalità. Per i bambini più piccoli potrebbe essere necessario rassicurarli, oltre a facilitare il ritorno alle consuete attività sociali e sportive. Per gli adolescenti è importante la ripresa di una routine quotidiana ed evitare lunghi periodi davanti allo schermo. Il suggerimento per i genitori e quello di essere fermi nelle regole e consolidare il dialogo. Qualora i malesseri emotivi e le difficoltà relazionali dovessero persistere sarebbe opportuno rivolgersi ad uno specialista al fine di capire come agire.
Articolo pubblicato nella rivista trimestrale “Profilo Donna”. (Settembre 2020)